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Storia

Fondato attorno agli anni sessanta dell’ottocento da Pietro Cazzola

che acquista una piccola filatura per farla condurre dal figlio Luigi che fu il vero fondatore del Lanificio, sotto la sua direzione l’attività della famiglia assunse una fisionomia industriale. Il complesso esistente, pur nella sua unitarietà formale, indica l’evoluzione dell’espansione della attività, sviluppandosi attorno ad un nucleo iniziale nella parte occidentale di Schio, oltre il “Nuovo Quartiere Operaio A. Rossi”, occupando gradualmente un’estesa area lungo la roggia, si espanse inizialmente a sud con un primo blocco di sette bassi capannoni, poi in successive due fasi si sviluppò ad est col lungo corpo di fabbrica che,

saldato con quello lungo la strada, divenne l’ingresso al lanificio, ed altre tre file di capannoni ad un piano sul retro del blocco iniziale che dava forma così all’ampio cortile centrale per la movimentazione delle merci. Dopo Luigi suben-trano negli anni '30 del novecen-to i figli Pietro e Aldo che completano negli anni '40 l'espansione del lanificio con 5.027 fusi, 170 telai, 850 fra operai, un milione di metri annui di tessuto prodotto, un volume costruito di 106.172 mc su un’area comples-siva di 30.484 mq.. Nel 1955 la cessione del lanificio, delle case e dei terreni a cui si succedettero 4 diverse acquisizioni che non modificarono l’architettura del lanificio. L’ultima acquisizione nel 2000 con l’acquisto dell’area e dei fabbricati da parte di una Società Immobiliare scledense che ne sta programmando il riuso, dopo un lungo, attento ed oneroso, piano di recupero.

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